Appena concluso il workshop Mindless Mobility del 24 maggio: un’ora e mezza dedicata completamente alla tua mobilità miofasciale, con un approccio innovativo e tridimensionale che unisce movimento e neuroplasticità.
Abbiamo esplorato un modo nuovo di muoversi, più fluido, consapevole e integrato, grazie anche all’utilizzo dei Vision Ring &Disk. Questi strumenti hanno aiutato i partecipanti a migliorare la percezione del proprio corpo nello spazio, rendendo ogni gesto più naturale, profondo e sorprendentemente leggero.
Attraverso tecniche specifiche, il lavoro ha mirato a:
- liberare il corpo da rigidità e tensioni,
- migliorare mobilità articolare e coordinazione neuromotoria,
- stimolare il benessere generale e la leggerezza nel movimento.
Un’esperienza concreta di connessione corpo-mente, ideale per chi desidera migliorare la qualità del proprio movimento senza sforzo apparente, ma con grande efficacia.
Cos’è la mobilità?
La mobilità è la capacità di un’articolazione di muoversi liberamente lungo tutto il proprio range di movimento. È un aspetto fondamentale in ogni disciplina motoria o sportiva, ma anche nella vita quotidiana.
Tuttavia, avere più mobilità non significa automaticamente saperla usare in modo efficace o funzionale.
Cos’è il controllo motorio?
Il controllo motorio è la capacità del sistema nervoso centrale di pianificare, regolare ed eseguire movimenti con precisione, stabilità e adattamento.
Si basa sull’integrazione tra:
- le informazioni sensoriali ricevute dal corpo,
- le decisioni prese dal cervello,
- l’esecuzione efficiente del movimento.
Il controllo motorio non è un atto passivo: è un processo attivo e dinamico, che coinvolge costantemente il cervello in ogni azione motoria.
Mobilità e controllo motorio: qual è la differenza?
Spesso confusi, mobilità e controllo motorio sono in realtà due competenze differenti e complementari:
- La mobilità è la libertà articolare.
- Il controllo motorio è la capacità di usare quella libertà in modo efficace, preciso e adattabile.
Avere un’ottima mobilità, senza controllo, può portare a movimenti inefficaci o potenzialmente dannosi. Solo integrando le due capacità si ottiene un movimento realmente funzionale e sicuro.
Perché la sola mobilità non basta
Molti approcci si concentrano esclusivamente sulla mobilità – ad esempio con esercizi di allungamento – ma senza coinvolgere il sistema nervoso, il movimento resta meccanico, scollegato, privo di adattabilità.
È ciò che chiamiamo “Mindless Mobility”: una mobilità “senza cervello”, priva di reale utilità nel contesto della vita o della performance sportiva.
Un esempio pratico? Prendere una tazza di caffè sembra un gesto banale, ma richiede equilibrio, coordinazione, attenzione agli ostacoli – tutte funzioni gestite dal cervello.
Il vero allenamento miofasciale deve quindi includere anche stimoli cognitivi e percettivi.
Un approccio integrato: mobilità + cervello
Durante il workshop Mindless Mobility, abbiamo mostrato come combinare:
- esercizi di mobilità dinamica,
- stimoli cognitivi (come il ritmo di un metronomo o input visivi),
- attenzione alla percezione corporea.
Questo tipo di lavoro stimola sia la componente miofasciale che quella neuromotoria, favorendo l’apprendimento del movimento e la sua qualità.
È così che si passa da movimenti passivi a schemi motori attivi, funzionali e intelligenti.
Conclusione
Mobilità e controllo motorio devono andare di pari passo.
Solo integrandoli possiamo costruire un corpo più libero, centrato e capace di adattarsi alle richieste della vita quotidiana, dello sport o della riabilitazione.
Il workshop “No More Mindless Mobility” è solo l’inizio.
Continueremo a proporre esperienze formative che uniscono mobilità miofasciale, controllo motorio e neuroplasticità, per aiutarti a muoverti meglio, con più leggerezza, consapevolezza e vitalità.