E’ la prima cosa che facciamo alla nascita ed è l’ultima azione quando andiamo via, ma nel frattempo possiamo ricavare il non plus ultra dalla nostra capacità respiratoria.
Per fare questo dobbiamo avere conoscenze Anatomiche, Biomeccaniche e Neurali su come funziona il respiro e cosa serve per sfruttarlo al meglio.
Come dice un proverbio: “Il respiro è vita, la vita è respiro”
Negli ultimi millenni numerose culture e metodiche hanno riconosciuto il ruolo decisivo della respirazione per la salute; nello yoga, nel pilates, nelle tecniche di rilassamento, nella meditazione e nella postura.
Spesso sottovalutata, l‘importanza e l’impatto, della respirazione su cervello e sistema nervoso centrale; eppure sappiamo che il cervello ha bisogno di due cose per rimanere in vita: Glucosio e Ossigeno.
Se una di queste sostanze scarseggia, le conseguenze sono sempre gravi per la salute e il corretto funzionamento del cervello e dell’organismo. Immagina di rimanere con la macchina senza benzina…
La funzionalità del cervello, del sistema nervoso centrale e del corpo si riflettono sulla regolazione della respirazione e viceversa.
La corteccia insulare – centro di controllo dell’enterocezione
Un’area del cervello particolarmente importante è la cosiddetta corteccia insulare. In questa area si valutano le informazioni provenienti dall’interno del corpo e dalla percezione dell’ambiente, si confrontano tra loro e si regola il rapporto tra tensione e rilassamento. Le più recenti scoperte delle neuroscienze dimostrano che la percezione dei processi interni del corpo, detta anche enterocezione, costituisce la base della resilienza e della capacità di affrontare lo stress. Una migliore elaborazione delle informazioni provenienti dall’organismo e dall’ambiente è anche la base su cui si fonda la salute dei neuroni e la guarigione di molteplici patologie.
Quindi, per migliorare la salute, il benessere e prestazioni sportive o efficienza fisica, è necessario fornire al Cervello informazioni chiare e valide dall’ambiente, dal proprio movimento e dall’interno del corpo. Su questa base, il cervello è in grado di regolare in modo ottimale tutti i processi.
L’obiettivo è attivare, tramite diverse tecniche la corteccia insulare che svolge un ruolo fondamentale in molti processi:
- Percezione dello stato interno del corpo (enterocezione)
- Controllo e regolazione della muscolatura dei visceri (digestione)
- Valutazione dell’intensità del dolore e dei modelli di dolore cronico
- Regolazione della respirazione e controllo della pressione arteriosa e del polso
- Adattamento delle funzioni autonomiche durante lo sport e l’esercizio fisico
- Integrazione delle informazioni sull’equilibrio
- Coordinazione occhio-mano e apprendimento del movimento
- Deglutizione e articolazione verbale (pronunciare chiaramente).
- Regolazione del sistema nervoso autonomo e quindi interazione tra tono simpatico e parasimpatico
- Regolazione del sistema immunitario
- Autoconsapevolezza del proprio corpo e “possesso del corpo”, sensazione di essere padroni del proprio corpo
- Percezione e assegnazione delle reazioni emotive di base (paura, rabbia, fastidio, gioia, tristezza)
- Direzione e mantenimento dell’attenzione
Come lo stress influisce sulla respirazione?
A livello neurale, diversi centri del tronco encefalico sono responsabili dell’avvio, del coordinamento e del controllo della respirazione. Qui si trovano nuclei speciali che sono responsabili del ritmo respiratorio, dell’inizio dell’inspirazione, dell’espirazione prolungata e di molto altro ancora.
Un allenamento mirato sulla respirazione migliora anche l’attività neuronale del tronco encefalico (ponte e midollo) e del mesencefalo, con ulteriori effetti positivi sulla salute.
La respirazione è prevalentemente inconscia e regolata autonomamente ed è fortemente influenzata dall’attività dei sistemi nervosi simpatico e parasimpatico. Se l’equilibrio di questi due importanti componenti è alterato, si verificano adattamenti negativi nell’organismo e sintomi di stress.
Ad esempio, in condizioni di stress, la respirazione diventa più superficiale e più veloce, modificando così la composizione dei gas ematici, il valore del pH o la capacità di legare l’ossigeno. In breve, tutto il corpo ne risente. Di conseguenza, non solo la meccanica della respirazione si deteriora, ma anche il rapporto tra ossigeno e anidride carbonica nel sangue.
Il modo più semplice per contrastare i numerosi effetti della respirazione da stress è sicuramente l’espirazione prolungata; ha un forte effetto parasimpatico, coinvolge il nervo vago e attiva le aree anteriori e posteriori della corteccia insulare.
L’espirazione prolungata contribuisce alla riduzione del dolore cronico, oltre che al miglioramento generale della capacità enterocettiva. In particolare, gli esercizi di controllo del respiro, che richiedono un alto livello di attenzione e concentrazione.
Quali sono le alterazioni di una respirazione superficiale?
La respirazione superficiale da sforzo porta a inspirare più frequentemente e più rapidamente e a espirare per meno tempo, per cui il risultato è una quantità insufficiente di anidride carbonica (CO2) nel sangue.
Un contenuto ridotto di CO2 può avere un effetto negativo sulla muscolatura liscia dei bronchi, dell’intestino e della vescica.
Inoltre, un ridotto contenuto di CO2 porta a una variazione del valore del pH del sangue e solo una parte dell’ossigeno può essere trasportata a destinazione nell’organismo, perché la CO2 è necessaria per facilitare il legare dell’ossigeno con l’emoglobina.
La CO2 è anche un fattore importante e fondamentale nella dilatazione dei vasi sanguigni per garantire la migliore circolazione.
Le cosiddette esercitazioni per la Fame D’aria, possono aumentare nuovamente i livelli di anidride carbonica nel sangue.
Gli esercizi per la Fame D’aria sono eccellenti per attivare tutte le parti della corteccia insulare. Hanno quindi un effetto positivo sui sentimenti di ansia, sull’umore depressivo, sul dolore cronico e migliorano la capacità enterocettiva generale, il benessere e le prestazioni. Anche in questo caso, gli esercizi che richiedono maggiore concentrazione e attenzione attivano la parte anteriore della corteccia insulare.
Inoltre, gli esercizi di respirazione garantiscono l’attivazione di importanti aree del cervelletto, del mesencefalo e del tronco encefalico. Queste aree hanno innumerevoli funzioni importanti…(continua)
A breve, nella Parte 2 tratteremo il tema. “Su quali aspetti è necessario concentrarsi per un allenamento ottimale del respiro?”
Nel frattempo, buon repiro a tutti!
Ester Albini