Nell’ultimo articolo abbiamo visto i benefici dello stretch e oggi vi voglio parlare delle tecniche di allungamento
Se fate una ricerca su internet, troverete la scelta tra una gamma di tecniche diverse di stretching:
- Dalle più semplici alle più difficili.
- Da inserire prima, durante o dopo l’allenamento.
- Divise per tipologie di persone o atleti.
- Preferibilmente da eseguire con un coach o un terapista.
Tutte queste tecniche hanno obbiettivi diversi.
Fondamentalmente lo stretching si distingue in due modalità di lavoro:
- Allungamento statico
Consiste nell’allungare un muscolo (oppure un gruppo muscolare) per poi mantenere lo stiramento massimo. Come si evince dal nome, non c’è alcun movimento e si deve arrivare alla posizione il più lentamente possibile. - Allungamento dinamico
Consiste in oscillazioni controllate di braccia e gambe effettuate in modo da portare dolcemente il soggetto al limite del proprio range di movimento.
Nell’allenamento Miofasciale FReE, utilizziamo quattro diverse tecniche di allungamento:
- l’allungamento statico
- l’allungamento dinamico
- l’allungamento dinamico attivo
- l’allungamento dinamico isometrico
Ognuna di queste tecniche segue un obiettivo diverso, ma non per questo meno importante, anzi, ricordiamoci che le strutture fasciali hanno bisogno di stimoli continui e multi direzionali.
Non solo gli obiettivi ma anche le esecuzioni, le ripetizioni e i tempi sono diversi.
La tecnica dell’allungamento statico è basata sul raggiungimento e mantenimento, per un certo lasso di tempo, della massima posizione di allungamento di una linea miofasciale o di una parte di essa.
La tecnica dell’allungamento dinamico, consiste in oscillazioni, scivolamenti controllati di braccia e gambe effettuati in modo da portare dolcemente il soggetto al limite del proprio range of motion (al contrario dello stretching balistico, che tende a forzare una parte del corpo oltre il suo range di movimento).
L’allungamento dinamico attivo è una tecnica di allungamento muscolare e di rilascio fasciale che fornisce un facile ed efficace allungamento delle principali linee mio-fasciali. La posizione di partenza coinvolge maggiormente le strutture muscolari e in questo modo risulta meno rilassante. Questo è il motivo per cui la definiamo “attiva”.
L’allungamento Dinamico Isometrico lo si ottiene assumendo la posizione di massimo allungamento di una linea miofasciale intera o parziale, contrazione isometrica al massimo del 20% della forza dell’agonista. Contemporaneamente, eseguire delle oscillazioni con braccia, busto o le gambe.
Per rendere le strutture Fasciali elastiche, flessibili e resiliente è necessario un approccio con diversi orientamenti.
Vi aspetto settimana prossima per la seconda parte dell’articolo!
Ricordiamo a tutti gli appassionati che il libroè edito da ELIKA editrice e si trova in vendita nelle migliori librerie. A presto Ester