Energia elastica: 4 tipologie di deformazione

Pre-elasticità
La pre-elasticità è un movimento in opposizione.


Analizzando il movimento di una molla, diventa molto semplice capire questo concetto. Immaginate di afferrare le due estremità di una molla tra le dita; nel momento in cui le allontanate tra loro, applicando una trazione, la molla si deforma, si allunga e la sua ondulazione diminuisce, immagazzinando energia. Detto semplicemente, è il momento in cui la molla passa dallo stato di riposo a quello di tensione.
Prendendo come esempio la nostra rete fasciale, è come se si distendessero le ondulazioni: la resistenza del tessuto connettivo è minima.
La durata della fase pre-elastica dipende dal grado di ondulazione delle fibre di collagene; è quindi differente a seconda che parliamo di pelle, muscoli, tendini o di legamenti.

Elasticità
L’elasticità descrive l’applicazione di una forza su un fluido o su un solido e rappresenta un cambiamento di lunghezza; il fluido o il solido ritornano alla loro lunghezza originale quando viene rimossa tale forza.
Riprendiamo l’immagine della molla. Se continuiamo a tirare, provochiamo una deformazione lineare nella quale la risposta è proporzionale alla forza applicata e l’allungamento dipende dalla tensione che generiamo. Se cessiamo di applicare forza con le mani, la molla ritorna al suo stato iniziale. La stessa cosa succede nei nostri tessuti fasciali.

Plasticità
La plasticità, o deformazione plastica, descrive la capacità delle sostanze di deformarsi in modo irreversibile, dopo il superamento di un limite in risposta alle forze applicate.

Visco-elasticità
La visco-elasticità è data dall’elasticità delle fibre del tessuto fasciale insieme alla viscosità della sostanza fondamentale.
La visco-elasticità si riferisce a un comportamento materiale parzialmente elastico, a volte viscoso. Le sostanze viscoelastiche combinano quindi le caratteristiche dei liquidi e dei solidi in se stesse. L’effetto dipende dal tempo e dalla temperatura. Maggiore è la viscosità, più il fluido è spesso (meno fluido); minore è la viscosità, più esso è sottile (fluido). Quindi può scorrere più velocemente nelle stesse condizioni.

Concetto di viscosità
Una sostanza viscosa è tale per cui la forza applicata produrrà una modifica permanente della forma.

Concetto di elasticità (opposto a quello di viscosità)
Una sostanza elastica è tale per cui presenta una variazione di lunghezza per una determinata forza e ritorna alla sua lunghezza originale quando viene rimossa tale forza.

Due proteine strutturali sono soprattutto responsabili nel nostro corpo per l’elasticità:

  • Collagene, che è leggermente più solido, con funzione di molla di ritorno.
  • Elastina, con proprietà di distribuzione di potenza elastica, in parte plastica.

Entrambi sono componenti importanti del tessuto fasciale in una funzione interdipendente.

Riprendendo l’immagine della molla, la somiglianza finisce qui. Rispetto alla molla, l’eccellente proprietà “visco-elastica” della fascia permette la coesistenza nella stessa di fibre che si deformano temporaneamente e fibre che si deformano in maniera permanente. Un certo grado di deformazione è irreversibile perfino nella fase elastica; mantenendo la stessa forza tensiva per un periodo prolungato, il tessuto continuerà a deformarsi proporzionalmente al tempo e non più solo al carico.

In parole povere, si altera l’equilibrio tra elasticità e viscosità.

Un aspetto interessante è che, una volta tolto il carico stressante, il ritorno allo stato iniziale non è immediato. Ne consegue che, se un tessuto è allungato più volte, l’allungamento finale è ogni volta maggiore.

Vi do appuntamento alla prossima settimana con un nuovo articolo!

Ricordiamo a tutti gli appassionati che il libroè edito da ELIKA editrice e si trova in vendita nelle migliori librerie. A presto Ester