In passato la fascia veniva descritta anatomicamente come tessuto multidirezionale irregolare che poteva essere tagliato, anche con il bisturi, sezionato e diviso.
Il tratto ileotibiale nell’anatomia tradizionale ad esempio, non veniva considerato come fascia, ma veniva definito aponeurosi. La differenza è sottile: per l’anatomia tradizionale la fascia può essere solo multidirezionale e non unidirezionale come lo è il tensore della fascia lata.
In occasione del III° Congresso Internazionale della Fascia (THIRD INTERNATIONAL FASCIA RESEARCH CONGRESS MARCH 28 -30, 2012 | VANCOUVER, BC, CANADA) rispetto al termine fascia si è giunti a nuove conclusioni: a livello microscopico si segue la definizione tradizionale di fascia, se invece parliamo della sua funzione e della sua parte sensoriale, allora dobbiamo definirla in modo più completo.
La Fascia è: un tessuto multidirezionale e MULTIFUNZIONALE che contiene collagene e contribuisce alla trasmissione delle FORZE all’interno del nostro corpo…Così anche l’aponeurosi è fascia!
Per intenderci, con questa nuova definizione, anche le capsule articolari fanno parte del tessuto fasciale come ad esempio la bandelletta ileotibiale che s’inserisce nella capsula del ginocchio.
La fascia non è solo ciò che ricopre il muscolo, ma è anche al suo interno poiché comprende l’epimisio, il perimisio, fino all’endomisio (visibile solo al microscopio).
Nella medicina tradizionale l’endomisio non essendo sezionabile non viene considerato
fascia, se parliamo però di FUNZIONE e di TRASMISSIONE della forza, l’endomisio è
connesso alle altre fasce.
Perché questa puntualizzazione è estremamente importante?
Perché se prendiamo in considerazione tutte le parti della fascia presenti nel nostro corpo: organi, parte interna del muscolo e delle altre capsule delle articolazioni, possiamo bene comprendere che la fascia è l’organo più sensoriale che abbiamo, con più recettori di qualsiasi altro organo.
Le funzioni della fascia ricalcano quelle del Tessuto Connettivo, ampliandole e completandole. Ne cito solo alcune, sicuramente dimenticandone altre:
- Funzione di collegamento
- Percezione del corpo
- Impatto sulla flessibilità
- Qualità del movimento
- Trasmissione dell’energia cinetica dei muscoli
- Funzione di difesa
- Trasporto e funzione nutrizionale
- Causa di molti tipi di dolore
Sulla base di quanto scritto, nascono una serie di considerazioni:
1) Il concetto di Fascia è ancora “in divenire”, vale a dire che quanto più la si studia ed analizza, quanto più assume importanza e nuovi significati.
2) La Fascia è a tutti gli effetti un organo a sé, il più sensoriale, il più ricco di recettori
3) Assume per conseguenza sempre più importanza l’Allenamento Neuro-mio-fasciale, perché se ne ampliano orizzonti, prospettive ed effetti.
4) L’Allenamento Mio-fasciale diventa un’occasione di grandi cambiamenti in prospettiva benessere, salute e performance.
Buon allenamento
Ester Albini
Fonte:
Robert Schleip, uno dei principali ricercatori di fascia a livello mondiale.