Il concetto della Tensegrità & Bio-Tensegrità

Bio-Tensegrità

Tensegrità: termine coniato dall’ingegnere Richard Buckminster Fuller per indicare un insieme di «tensione» e «integrità».

Il concetto di TENSEGRITA’ letteralmente si può tradurre come integrità di tensione.
Molti sono i modelli meccanici che si fondano su questo concetto; costruiti e costituiti daelementi flessibili – che reagiscono alla trazione -e da elementi rigidi- che reagiscono alle forze di compressione – affinché il tutto si auto stabilizzi. ll minimo sforzo con la massima resa.

Ora immagina un’integrità di tensioni che si auto-stabilizzano durante il movimento.

Questo è il corpo umano, una struttura che segue il principio della tensegrità; gli elementi rigidi sono le ossa, gli elementi flessibili l’intero sistema Mio-fasciale.

Ogni seppur minima variazione di tensione locale viene trasmessa in tutto il corpo dal
sistema Miofasciale!

ABBANDONIAMO DUNQUE I MODELLI DI INGEGNERIA CIVILE E PASSIAMO ALLA BIO-TENSEGRITA’ E ALLA FUNZIONE DELLA FASCIA

Il nostro corpo è una struttura di BioTensegrità, in equilibrio tra compressioni e trazioni:

  • Se qualcosa non è in equilibrio, come un effetto domino si ripercuote in tutto il corpo.
  • Se al contrario esiste equilibrio tra trazione e compressione il nostro corpo è in equilibrio armonico.

Possiamo a tutti gli effetti dire che il nostro corpo è una struttura, basata sui principi della tensegrità, che è in grado di trasmettere forze, ridurre impatti e reagire in maniera funzionale a forti sollecitazioni.

Il concetto di BioTensegrità

La BioTensegrità può essere applicata agli organismi biologici a tutti i livelli, dalla struttura cellulare, alla colonna vertebrale, sino alle catene cinematiche.

Se analizziamo il tallone di un podista che impatta al suolo 550 volte al km, sopportando a ogni appoggio una pressione che va da due a cinque volte il peso corporeo dell’atleta, è il sistema di BioTensegrità che permette la continua sollecitazione delle articolazioni plantari, senza disintegrarle nel giro di poco tempo.
La volta plantare infatti, è in stretto contatto, grazie alle connessioni Miofasciali, con tutte le strutture dell’apparato locomotore (tendini, legamenti, muscoli), garantendo ad esso non solo l’assorbimento e la distribuzione equa dell’impatto, ma anche la conservazione dell’equilibrio globale in risposta al movimento.

Le caratteristiche della BioTensegrità sono:
La resistenza 
La leggerezza
L’interconnessione 
La flessibilità

CONCLUSIONI
Il sistema Miofasciale influenza il movimento e la stabilità corporea; lavora attraverso diverse forze quali la trazione, la flessibilità, la compressione, la torsione e risponde al principio di BIOTENSEGRITA’.

Per riuscire a migliorare la funzione della fascia nell’eventualità in cui questa sia alterata o
compromessa ed evitare l’effetto domino, è necessario:
– capire i ruoli della Fascia: cos’è e cosa fa
– comprendere come la fascia può diventare disfunzionale e quali sono i sintomi che con molta probabilità si possono manifestare
– acquisire abilità di valutazione dello stato di salute della stessa,
– Conoscere metodi e strategie per prevenire la disfunzione e per ripristinare o mantenere la funzionalità della fascia

Trasmettere questi concetti e la conoscenza e pratica sul campo e’ l’obbiettivo
dell’Allenamento Miofasciale; un mondo nuovo, affascinante, con un effetto “wow”
garantito.

Buon Allenamento

Ester Albini